domenica 22 agosto 2010
La logica del sorpasso
Siamo nel mezzo dell'estate,e come ogni anno in questo periodo mi ritovo a percorrere il folle tratto di strada che separa la mia abitazione dal mare Adriatico.
Proprio l'altro giorno,mentre stavo tornando da Jesolo,una riflessione ha preso forma concreta all'interno della mia testa di minchia,ma una forma così concreta da spingermi ora ad esporvela con minuzia di particolari.
Mi trovavo a percorrere un lungo rettilineo accodato ad una lunga fila di auto ad una velocità di circa 80 km/h.
Già da qualche minuto la velocità si era stabilizzata,e tutte le macchine viaggiavano serenamente su questa andatura "da crociera",mantenendo una debita distanza le une dalle altre.
La strada era stretta e dal senso opposto continuavano ad arrivare macchine,tuttavia il furgoncino dietro di me tutto d'un tratto ha iniziato a mostrare chiari segnali di squilibrata insofferenza.
Lampeggi,colpi di clacson,rapide accelerazioni fino a sfiorarmi il paraurti posteriore seguite da brusche frenate:il mio sesto senso mi suggeriva che l'imbecille alla guida del ducato volesse a tutti i costi superarmi.
Nonostante i segnali fossero cristallini,non mi era ben chiaro cosa volesse dalla mia vita il fenomeno alla guida del veicolo.
Avrei dovuto fiondarmi giù per il fosso?
Smaterializzarmi?
Prendere il volo?
Onestamente non lo so,fatto sta che dopo qualche minuto passato tra il divertito e l'allucinato a seguire le gesta di questo coglione,con un'accelerazione bruciante e quasi rischiando un frontale con un auto proveniente dal senso opposto,il bananoide è riuscito a piazzarsi davanti a me.
Ovviamente appena concluso il sorpasso il pilota provetto ha dovuto frenare bruscamente per non infiocinare il paraurti dell'auto che gli stava davanti e per tornare alla velocità di crociera,che nel frattempo era rimasta più fissa che mai sugli 80 km/h.
Per dovere di cronaca la sagomaccia ha continuato a viaggiare davanti di me per qualche chilometro(sempre ad 80 km/h,n.d.r.) salvo poi svoltare a destra alla prima rotonda.
Non sono un genio,tuttavia credo di poter fare qualche considerazione:
-consumare mezzo litro di benzina
-consumare le pastiglie dei freni
-mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri con una manovra quantomeno azzardata
per continuare a viaggiare alla stessa andatura a cui si stava viaggiando PRIMA del sorpasso non mi sembra un gesto particolarmente astuto.
Ma vabbè,dopo 10 anni passati sulle strade di tutto il veneto devo confessare di averne viste di tutti i colori,indaco compreso:
-ci sono soggetti che dopo averti superato corrono più piano di te,costringendoti a rallentare
-ci sono soggetti che 50 metri dopo averti superato frenano bruscamente per svoltare!
-e ci sono anche quelli(e detto tra noi sono i miei preferiti)che dopo averti superato accostano per chiedere informazioni.
La genialità umana non ha confini insomma,e la strada sembra essere l'ambiente ideale in cui dare libero sfogo a sittanta estrosità artistica.
Tuttavia,la logica del sorpasso rimane il capolavoro assoluto,l'indiscusso fiore all'occhiello di tale arte,fatta ahimè da impressionisti rincoglioniti,puntinisti imbecilli e popartisti cerebrolabili...patentati,purtroppo.
domenica 1 agosto 2010
Trottolino amoroso
Dudù da-da-da...
così cantavano il saggio e navigato Amedeo Minghi e una giovanissima ed inesperta Mietta,a celebrare un amore così forte e così indissolubile da poter essere paragonato ad un gattino annaffiato(???) che miagolerà.
Non si deve dimenticare che si chiederanno come mai il cielo sappia tutto di loro,e che si vedrà,è fuor di dubbio,la guerra stellare che ne verrà.
Un amore così assoluto,così carico di significato,da rendere i 2 soggetti conturbati da cotanto sentimento talmente rincoglioniti da non riuscire nemmeno ad esprimersi premurandosi di connettere(prima) il cervello.
Qualcuno più rincoglionito di loro(Baudo?) ha premesso a Minghi e a Mietta di presentare questa canzone al Festival di Sanremo nel lontano 1990,e qualcuno di altrettanto rincoglionito(i giurati) ha permesso al pezzo di classificarsi al terzo posto.
L'amore è rincoglionente per tutti insomma,non ci sono cazzi.
Alla pari dell'alcool,della droga,delle puzzette troppo cariche di Pathos,dei rutti emessi dopo aver mangiato almeno mezzo chilo di sardee in saòr.
Un amore così assoluto,così totalizzante e così hitleriano nella sua sostanza da poter dare il potere di pronunciare le espressioni "Trottolino amoroso" e "Dudù-dà-dà-dà" nella stessa frase(senza vergognarsi),ma al contempo capace di poter causare una guerra stellare di proporzioni interplanetarie,come nella miglior tradizione Starwars-tesca.
Ma forse è giusto così...è la nostra natura.
Effimeri esseri privi di qualsiasi fondamenta,creature autodistruttive e nichiliste,soggetti votati al nulla cosmico.
Probabilmente l'amore,o ciò che il nostro cervello interpreta come tale,è proprio ciò che ci separa dall'oblìo,il sale delle nostre vite,l'unico barlume di significato ai decenni che trascorriamo su questo pianeta.
Senza amore saremmo il niente,saremmo un cumulo di ossa,carne e sangue dotati di capacità deambulatorie,nulla più.
Ma l'amore,come tutte le linee di confine,è una zona minata e pericolosa.
La linea che delimita l'essenza dalla negazione,il tutto dal nulla,il significato dall'insensatezza,la vita dalla morte.
Visto così l'amore sembra un qualcosa di troppo filosofico ed incomprensibile,di troppo importante ed assoluto per essere vissuto con naturalezza ed umanità.
Ecco come,in fondo in fondo,il 'gattino annaffiato' e il 'trottolino amoroso' musicati da Minghi e Mietta assumono un senso compiuto,un rincoglionente ma assolutamente comprensibile significato nazional-popolare.
E noi,nel frattempo,continuaremo a "sbatterci la testa,sempre là,ancora un altro po',e poi...ancora non lo so."
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domenica 18 luglio 2010
Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere
Sono un ubriacone.
Inutile nascondersi dietro un dito,accampando decine di sciocche scuse:
"bevo solo in compagnia",
"non sono dipendente dall'alcool,se solo lo volessi davvero potrei bere senza problemi anche un'aranciata(ma solo quando entreranno in congiunzione astrale Uranio,Saturno e Nettuno)",
"Recentissime ricerche scientifiche hanno dimostrato che l'alcool non fa poi così male",
"La mamma mi ha raccontato che il bisnonno Gioselìndo beveva almeno 5 litri di vino al giorno ed è campato fino a 95 anni",
"Ok lo ammetto:bevo un bicchierino ogni tanto...però ci sono vizi ben peggiori",
"Mi voglio attenere alla trasparenza morale decantata da Charles Baudelaire,non avendo niente da nascondere"
...etcetera,etcetera,etcetera.
Quando si tratta di giustificare il proprio status di alcolista le scuse non mancano mai.
E non mancano neppure quando si tratta di fraternizzare coi fratelli alcolisti.
Ogni week-end,con una regolarità che definirei imbarazzante,mi capita di incontrare signori di mezza età non propriamente sobri,i quali cercano con ogni mezzo di attaccar bottone col sottoscritto.
Non belle ed avvenenti fanciulle,o simpatici ragazzi desiderosi di brindare,chessò, alla salute della patonza,ma signorotti attempati col vizio del bicchierino.
Ed ogni santissima volta,essendo io un recidivo geneticamente modificato,commetto puntualmente lo stesso errore:quando questi soggetti mi fissano con quegli occhietti socchiusi ed arrossati,con quel mezzo sorrisino che solamente chi ha vissuto e rivissuto le gioie e i dolori di Bacco può conoscere,balbettando frasi sconnesse e prive di qualsivoglia significato...io rispondo,generalmente sorridendo a mia volta e brindando.
E questo,in tutte le Alcool Crews del mondo rappresenta un segnale inequivocabile:la persona che risponde alle avances di un alcolista desidera fraternizzare,non c'è spazio per i malintesi.
E' una sorta di codice segreto,un segnale codificato come nella migliore tradizione massonica ottocentesca:chi saluta,sorride o brinda con un alcolizzato stringe con lui un patto di sangue,un tacito accordo che lega le due parti per un lasso di tempo indeterminato,all'interno del quale i 2 confratelli accettano di condividere ogni sorta di michiata che passi loro per la testa.
E così ho conosciuto Ernesto,defraudato di 8 anni di contributi mai versati all'INPS dal suo ex titolare.Persona energica e dal carattere forte,Ernesto ha pensato bene di vendicarsi del suo ex-titolare bruciandogli l'auto appena acquistata.
Si è premurato di spiegarmi che per costruire una buona Bomba Molotov artigianale è importante usare il gasolio(e non la benzina) dato che il gasolio brucia più lentamente,mentre la benzina scoppia.
Inoltre,ha precisato Ernesto,è fondamentale tenere la bottiglia inclinata verso il basso,incastrandola tra la ruota e il parafango,in maniera tale che il gasolio continui a scendere per parecchio tempo senza che la bottiglia si fonda col calore.
E così ho conosciuto anche Gianni e Piero,due ex ciclisti col vizietto delle donnine,i quali mi hanno raccontato le loro mille avventure sù e giù per i monti del nord-est.
E sempre allo stesso modo ho conosciuto anche Edo,quarantacinquenne scapolo con una passione un po' troppo sfrenata per i video-poker,e Berto,il pensionato moralizzatore che ama battersi contro il malcostume dei tempi moderni,senza dimenticare Antonio,Giulio,Oscar e Giosuè.
Se solo avessi lo stesso appeal sulle donne potrei permettermi di impartire lezioni private di seduzione a Rocco Siffredi.
La dura realtà invece mi esorta a credere che la mia carica attrattiva si concentri e si esaurisca su vecchi beoni malinconici e logorroici,i quali implacabilmente si applicano anima e corpo per rimbambirmi con le loro baggianate,frutto,da un lato di complesse elaborazioni pindariche,dall'altro prodotto ineluttabile del consumo incontrollato di liquidi ad alta gradazione alcolica.
Volendo pregiarmi di una raffinata metafora,potrei placidamente sostenere che gli ubriaconi con me,stanno esattamente come le mosche sulla merda.
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domenica 4 luglio 2010
Verba volant,puzza manet
L'estate è finalmente arrivata.
E se qualcuno non se ne fosse ancora reso conto,ci sono decine e decine di metereologi che non mancano di ricordarlo almeno 75 volte al giorno,sfruttando tutti i canali mediatici.
Ci sono 40 gradi a Venezia,39 a Milano,37,5 a Chieti e 38,88 a Firenze.
O forse erano 37,5 gradi a Firenze e 38,88(periodico) a Chieti?
Non ricordo,sta di fatto che le notizie davvero importanti trovano sempre ampi spazi nei canali informativi italiani.
Non è un caso se ci troviamo al 72esimo posto nella Classifica Mondiale della libertà di Informazione,dopo Tonga e Sud Africa.
Se c'è qualcosa da sapere noi italiani lo sappiamo,e di questo privilegio dobbiamo ringraziare editori e giornalisti.
Ma torniamo all'estate,quella torrida e umida stagione che attendiamo con trepidazione per tutti quei freddissimi ed interminabili mesi autunnal/invernali.
L'attesa in effetti non si può certo definire vana:le giornate diventano lunghe e soleggiate,le donne si scoprono,la birra scorre a fiumi,gli ormoni si librano nell'aria,arrivano finalmente le ferie,si può andare al mare,fare delle belle escursioni in moto...solo per citare alcune tra le innumerevoli e piacevolissime soddisfazioni estive.
Volendo essere obiettivi però,non si possono tralasciare anche gli aspetti negativi che si accompagnano a questa splendida stagione:
il caldo atroce,l'umidità devastante,gli indumenti fradici di sudore,le zanzare che banchettano a tradimento col nostro sangue,la gente che "sbrocca" vittima del solleone,le code chilometriche per andare in villeggiatura...senza dimenticare lei,la peggiore e la più temuta tra le insidie estive:
la puzza di sudore.
Inutile negarlo:ogni estate,puntualmente,ognuno di noi si ritrova ad imprecare contro il cielo,contro il destino e/o contro Dio,per essere stato beffardamente dotato di chemiorecettori nasali in grado di recepire gli odori.
Dal 21 giugno al 21 settembre di ogni santissimo anno solare,tutti noi siamo costretti a subìre esalazioni tra le più spregevoli e nauseanti mai percepite da cervello umano.
Si passa dalla classica fragranza "sottoaceti scaduti da un ventennio",alla più vomitevole ma ricercata "fogne di Calcutta dopo 6 mesi di sciopero ininterrotto dei netturbini",senza dimenticare l'inossidabile fragranza di "bambino morto dopo aver fatto indigestione di scarpe da ginnastica".
Come dire,le varianti in questo senso non mancano di certo.
L'unica costante sembra essere il fatto che tutti noi siamo costretti,nostro malgrado,a subìre passivamente ogni sorta di disumana graveolenza,senza nemmeno poterci beare della possibilità di ripagare il nostro aguzzino olfattivo con la sua stessa moneta.
Capita a tutti di sudare,e soprattutto d'estate può capitare a chiunque di non profumare esattamente quanto un bocciuolo di rosa mosqueta in fiore.
Tuttavia,per arrivare a certi livelli di costanza e di intensità,è assolutamente necessario applicarsi con grande dedizione e spirito di sacrificio,evitando accuratamente ogni tipo di contatto con l'acqua,col sapone e con ogni genere di profumo per giorni e giorni,talvolta per settimane.
A tutti questi soggetti così ligi al dovere,così impegnati nel loro perverso e morboso intento di rovinarci le giornate,bisogna riservare un trattamento di pari livello che possa rendere onore al loro valore indiscusso.
Propongo una vera e propria condanna in piena regola,per tutti coloro che si macchiano del reato di lesioni aggravate e premeditate all'olfatto umano.
Si potrebbe rinchiuderli in una stanza sigillata di 1 metro x 1 metro fino a farli perìre per asfissia,condannarli a 12 anni di lavori forzati da scontare spalando le feci degli elefanti dissenterici,o magari,nei casi più eclatanti,esiliarli vita natural durante al depuratore pubblico a raccogliere i detriti fognàri con secchiello e paletta da spiaggia,possibilmente col manico rotto.
Se,come ricordava Fabrizio Ravanelli(Dix),"l'omo ha da puzzà",deve proprio farlo ininterrottamente da maggio a ottobre?
E la donna?E' proprio necessario che si adegui a tutti i costi per affermare la parità dei sessi?
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domenica 27 giugno 2010
Marmotte cioccolatosamente meritocratiche
Per dare il via a questo fantasmagorico post dovrò tornare a parlare della figura professionale più odiata dagli esseri senzienti:il camionista.
Mi scuso fin da subito con tutti,ma soprattutto con me stesso,per il senso di sgradevolezza che si accompagna puntualmente all'argomento,peraltro già ampiamente trattato qualche post addietro.
Purtroppo però la riflessione del giorno parte proprio da un episodio vissuto giustappunto stamane,quando un camionista è comparso in ufficio,senza nemmeno presentarsi.
Sono scattate le solite domande di rito:
"Devi caricare?"
R:"Credo di sì,mi hanno detto di venire quà."
"Come credi?Dai,dammi il numero d'ordine."
R.:"Non lo so"
"Come no???Sai almeno la destinazione?"
R.:No.
"Il cliente?"
R.:"No".
"Ma come no?Almeno la targa del tuo camion la sai?"
R.:No,devo andare a vederla."
Ecco,questo è lo spunto che mi è stato offerto in esclusiva e su un piatto d'argento per riflettere(a modo mio,si intende) sull'argomento che seguirà.
Si tratta di un parolone pluri-abusato e nel contempo semi-sconosciuto,ancor più nell'italica penisola.
Si tratta della Meritocrazia,ovvero quella concezione che prevede la valorizzazione delle capacità individuali(il merito appunto) come base per il riconoscimento e la promozione sociale.
In buona sostanza,solo gli individui veramente capaci meritano di avere successo,socialmente parlando.
Un concetto tanto semplice e scontato nella forma,quanto grottesco e surreale nella sostanza.
Basta guardarci attorno,neppure in maniera particolarmente attenta ed accurata,per capire che la meritocrazia in Italia non esiste,o,se esiste,deve aver decisamente subìto qualche grave incidente quando era in fasce.
Massì,non ci sono altre spiegazioni.
Per confermare la mia tesi sarebbe troppo facile partire dagli esponenti della nostra classe politica...ma lo farò comunque.
I nomi in questo senso si sprecano,dalla Carfagna alla Brambilla,da Alfano alla Ravetto,senza dimenticare Calderoli,la Gelmini e qualche altro centinaio di personalità "di spicco",che non citerò solo e solamente per questioni di tempo e spazio(virtuale).
Quali sommi meriti hanno avuto queste persone,tali da permettere loro di ricoprire le massime cariche istituzionali della nostra Repubblica(delle banane)?
Esperienza?Capacità?Cultura?Spirito di sacrificio?
Negativo,su tutta la linea.
Non serve ricordare il passato tetteculiano della Carfagna,le minchiate blackberriane della Ravetto o le battutacce ad elevato tasso alcolemico di Calderoli.
Questi sono dettagli formali,che nulla hanno a che fare con la lapalissiana matrice anti-meritocratica che stà alla base della loro nomina.
Ragioniamo quindi sugli aspetti sostanziali:aspettarsi che un politico,a maggior ragione un ministro,sia nominato in base alla competenza acquista nel settore in cui andrà ad operare,sembra quantomeno ovvio e quantomai scontato.
Si tratta della cosiddetta professionalità.
Nessuno assumerebbe un medico per farsi difendere in tribunale,così come nessuno si farebbe operare da un avvocato.
Alla luce di queste banalità,mi chiedo e Vi chiedo:perchè invece a fare il ministro ci finiscono cani e porci?
Quale professionalità avrebbe maturato Mara Carfagna?
A 34 anni,dopo una vita trascorsa tra concorsi di bellezza e comparsate in TV,la signorina è davvero pronta e preparata per ricoprire il ruolo di "Ministro delle Pari Opportunità"?
O probabilmente è lecito ritenere che una carica istituzionale di tale importanza dovrebbe essere ricoperta da una personalità più matura,sia sotto il profilo umano che professionale?
Non sforzatevi,la domanda è retorica oltre l'inverosimile.
Lo stesso dicasi di Maria Stella Gelmini,il nostro Ministro della Pubblica Istruzione.
Estromessa nel 2000 per inoperosità dal ruolo di assessore del comune di Desenzano del Garda,la Gelmini non ha mai lavorato all'interno dell'istutuzione scolastica,nè come docente nè come preside(ne ricoprendo nessun altra carica).
Come dire...un curriculm di sicuro interesse per il ruolo che stiamo cercando.
Visto e considerato che non sai un beneamato cazzo di come funziona l'istituzione scolastica,e che ti hanno cacciata a calci nel culo dal Comune in cui lavoravi prima,perchè non vieni a fare il Ministro della Pubblica Istruzione?
Vogliamo parlare di Calderoli,Ministro per la semplificazione normativa,inquisito per appropriazione indebita nell'affare Antonveneta?
O di Maroni,Ministro dell'Interno,condannato in via definitiva a 5 mesi di carcere per Resistenza a pubblico ufficiale?
O di Borghezio,Ciarrapico,Dell'Utri,Sgarbi e gli altri 20 condannati in via definitiva attualmente presenti in parlamento?
Sì,avete capito bene:condannati in via definitiva.
Non parliamo più di "semplice" incompatibilità professionale(incapacità);stiamo parlando dell'attuazione di un vero e proprio sistema anti-democratico,illogico ed amorale:come può una persona che ha infranto le leggi e che dovrebbe stare in carcere,trovarsi invece nel luogo preposto alla promulgazione delle leggi?(oltretutto senza essere stato votato?)
Dove si trova la meritocrazia?(vabbè,logica,giustizia e democrazia teniamole da parte,almeno in questo post)
Come Presidente della Corte Costituzionale chi ci mettiamo,Totò Riina?
E a Provenzano cosa gli facciamo fare,il presidente della Repubblica?
No dai,non si può,mi sono rotto i maroni di perdere tempo a scrivere su soggetti di siffatta caratura.
E' giunta l'ora di tirare le somme:la classe politica italiana rappresenta la massima espressione dell' anti-meritocrazia per antonomasia.
Il successo sociale dei nostri politici deriva esclusivamente da demeriti individuali,meglio se ottenuti in sede giudiziaria con una bella condanna,in modo da poter ipotecare una carriera politica lunga ed onorata.
In alternativa,si può essere degli ottimi "Onorevoli" anche per manifesta incompetenza,o semplicemente per puttanaggine pluridichiarata.
Non vi sono dubbi:la marmotta che confezionava la cioccolata sarebbe stata molto,molto,molto più meritevole.
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mercoledì 23 giugno 2010
Bon fa el pan
Oggi mentre pranzavo seguivo molto distrattamente Studio Aperto(*1),quando d'un tratto la mia attenzione è stata catalizzata da una notizia di cronaca nera:un barista nel novarese è stato brutalmente assassinato nel suo bar durante una rapina.
Una notizia come tante altre,starete pensando.
In effetti sì,notizie come questa sono purtroppo all'ordine del giorno,ma la mia curiosità non è stata calamitata tanto dal fatto in sè,quanto piuttosto dalle interviste ai frequentatori del bar appartenuto al de cuius.
Alla domanda del giornalista,se conoscessero il barista scomparso,tutti gli intervistati non hanno mancato di ricordare la bontà indiscussa e la bravura incommensurabile dell'uomo.
Un signore è arrivato persino ad affermare che il barista fosse "la persona più buona della città".
Non conoscevo direttamente la vittima e pertanto non ho modo di dubitare di tali affermazioni,tuttavia questo servizio mi ha fatto tornare alla mente un vecchio detto popolare veneto,che suona più o meno così:
"Co i nasse tuti bei,co i se sposa tuti siori e co i more tuti boni"
(trad. "quando(gli uomini) nascono sono tutti belli,quando si sposano sono tutti ricchi e quando muoiono sono tutti buoni.")
Quanta saggezza racchiusa in così poche parole.
Ed è innegabile che sia proprio così:quando mai avete sentito dire di un neonato che fosse un cesso su due gambe?O di un defunto che fosse il più grande stronzo mai esistito sulla faccia della Terra?
Eppure,statisticamente,è quantomeno improbabile credere che tutti i neonati siano belli,così come è decisamente poco credibile pensare che tutti i defunti fossero persone dalla moralità ineccepibile.
In buona sostanza è corretto ritenere che nascano i brutti e che muoiano i pezzi di merda.
La domanda da 1 milione di dollari sorge spontanea:perchè la gente non vuole ammetterlo?
Perchè nel 2010 è ancora così difficile ottenere questa sorta di "obiettività di giudizio"in coincidenza con l'inizio e la fine di un'esistenza umana?
Non credo di avere la risposta a questa domanda,tuttavia proverò ad esporvi le mie idee al riguardo.
Per quanto riguarda il giudizio estetico sui neonati credo subentrino delle motivazioni da un lato "possibilistiche",per così dire,e dall'altro legate al bon ton.
Se infatti si ritiene quantomeno sconsigliabile congratularsi coi genitori di un bimbo facendo loro notare che il figlio è un essere aberrante,sembra altrettanto plausibile ritenere che la "bruttezza"(vera o presunta) del bambino possa andare scemando con la crescita,sulla falsariga del Brutto Anatroccolo delle fiabe.
Si potrebbe anche sostenere che tutti i bambini siano tendenzialmente brutti(testone enorme e allungato,occhi socchiusi,privi di dentatura,spesso ricoperti da vellus lunghissimi...etc...)e che sia oggettivamente difficile riscontrare in loro una bellezza in senso stretto,o perlomeno in senso armonico.
Alla luce di tutto ciò,considerare aprioristicamente "belli" tutti i bambini del mondo sembra essere una scelta che accontenta più o meno chiunque,una sorta di 6 politico senza lode nè infamia.
E fin quì,nulla da eccepire.
Ma se il neonato ha tutto il diritto a godersi il suo "bello politico",non si può certo dire altrettanto a proposito del "buono politico" riferito ai trapassati.
Una persona muore generalmente dopo aver trascorso decenni e decenni su questo pianeta,e il giudizio sul defunto non può sempre limitarsi al canonico "era una brava persona".
Tralasciando i casi estremi,e parlo di criminali incalliti e di santi in terra,tutti i mortali hanno dei difetti più o meno evidenti,delle inclinazioni più o meno marcate da un punto di visto etico e morale,le quali molto spesso portano a condotte di vita ai limiti(ma anche oltre) dell'accettabile,socialmente ed umanamente parlando.
Mi vengono in mente,ad esempio,i genitori che abbandonano i figli,gli approfittatori senza ritegno(i c.d. "mettinculo di professione"),i falsi patentati,i violenti...etc...insomma tutte quelle persone che mentre sono in vita tendiamo per comodità ad accorpare nel grande,grandissimo insieme dei cosiddetti stronzi,o pezzi di merda.
E perchè gli stronzi quando muoiono diventano brave persone?In base a quale principio?
Beh,anche in questo caso non esiste una risposta universalmente riconosciuta,ma personalmente ritengo che le motivazioni verosimili possano essere 2.
In primis,diciamocelo:la morte fa paura.
Ogni qualvolta si parla di morte e di morti,la scaramanzia e la superstizione continuano a spadroneggiare incontrastate.
Nessuno sà cosa ci aspetti nell'aldilà,e i defunti potrebbero anche indispettirsi di fronte ad un giudizio troppo duro nei loro confronti.
Come a dire:nel dubbio meglio sostenere che sia morta una brava persona,metti mai che a questo gli girino male e che venga a tirarmi i piedi di notte mentre dormo,o peggio,che si metta d'impegno per rovinarmi il resto dell'esistenza.
Anche se si tratta di ipotesi meramente superstiziose,l'idea di inimicarsi un essere non vivente sembra essere una di quelle cose da evitare,mettiamola così.
In secundis,subentra probabilmente una sorta di "immedesimazione" col defunto:consapevoli del fatto che nessuno di noi è perfetto,e che tutti dovremo morire prima o poi,chi vorrebbe essere indelebilmente etichettato come "stronzo" all'atto della propria morte,senza nemmeno avere la possibilità di replicare e di difendersi dall'accusa?
Nessuno,immagino,per cui potrebbe essere logico ritenere che l'identificazione col de cuius renda i giudizi della gente estremamente più generosi e concentrati soprattutto sulla parte "buona" della persona scomparsa,tralasciandone invece i lati più oscuri e controversi.
La morte "grande livellatrice" insomma,un po' come la considerava il buon vecchio Willy Wordsworth in "The solitary reaper":non importa chi siamo e cosa abbiamo fatto in vita,l'unico punto fermo delle nostre esistenze rimane la morte.
La morte sì,ma da persone buone,come nella migliore tradizione "happyendistica" del cinema americano.
Ma allora di sbattersi tutta una vita per essere bravi,per seguire le regole e per rispettare il prossimo,chi cazzo ce lo fa fare?
(*1):lo so...un essere che si possa definire sano di mente non guarda Studio Aperto.
Appena mi sarà possibile dedicherò un post a Studio Aperto,e ai motivi per cui lo seguo abitualmente.
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domenica 20 giugno 2010
Coito ergo sum
Ieri sera tornavo in macchina dopo una serata al pub,assieme ad un mio amico e alla sua ragazza.
Ero abbastanza rincoglionito e assonnato,sia perchè avevo effettivamente del sonno da recuperare,sia perchè mi ero scolato più di qualche pinta.
Il mio torpore è improvvisamente venuto meno quando dalla radio è partito un taumaturgico "A-well-a everybody's heard about the bird,
B-b-b-bird, bird, bird, b-bird's the word..."
Massì,era proprio "Surfing bird" dei Trashmen!
Il mio amico ha alzato il volume ed ha commentato il pezzo dicendo:
"E' la colonna sonora di Full Metal Jacket!Troppo bello quel film!"
"Bello è dire poco,quel film è assolutamente un capolavoro!" ho ribattuto io.
Abbiamo passato qualche minuto a ricordare i dialoghi più significativi tra Hartman e Palla di lardo,tra le risate generali.
Alla fine il mio amico,forse per chiudere l'argomento,ha aggiunto:
"Peccato però che abbiano fatto morire Palla di lardo,era diventato un soldato serio e il secondo tempo sarebbe stato più bello se ci fosse stato anche lui"
[Modalità introspettiva ON]
In quel preciso istante nella mia testa è iniziato a suonare un fastidiosissimo allarme,quello che suona ogni qual volta sento dire una cazzata di proporzioni talmente bibliche da non riuscire nemmeno a replicare usando le parole.
Credo che l'allarme sia una sorta di "dispositivo di sicurezza" che adotta il mio cervello in tutti quei casi limite,in cui se dovessi aprire la bocca userei sicuramente un linguaggio scurrile ed altamente offensivo nei confronti del mio interlocutore.
Cristo di un Dio,come si può dire una minchiata del genere?
Palla di lardo non doveva morire perchè ormai era diventato bravo?
Ma cos'è,il festival dell'americanata?
Anche 'Full Metal Jacket' doveva essere uno di quei mille mila miliardi di stupidi film americani in cui lo sfigato di turno si impegna con tutto se stesso e alla fine trionfa?
Mannò dai...le mie orecchie non possono sentire blasfemie di questo genere.
Un commento del genere è altamente lesivo dell'intelligenza umana,oltre ad indicare chiaramente che non si è capito assolutamente nulla del film.(e per "nulla" intendo "nulla che non possa comprendere anche un bambino di 10 anni")
Il suicidio di Private Pyle(Palla di lardo,nella versione italiana) è proprio il perno attorno al quale ruota tutto il film,quella cartuccia blindatissima "Full Metal Jacket" che lo stesso Palla di lardo si spara in bocca racchiude in sé tutto il significato della pellicola di Kubrick:la follia,l'insensatezza e la disumanità della guerra,e prima ancora nello specifico,dell'addestramento militare.
L'uomo non può far altro che lasciarsi svuotare della sua umanità e diventare funzionale al sistema,volente o nolente,anche a scapito della propria salute mentale.
Emblematico in questo senso anche il discorso di Hartman a Joker:"qui tu non riderai, tu non piangerai, qui si riga dritto e basta".
Questo è il messaggio del film,questa è la denuncia di Kubrick.
Per cui no,caro Manuel:se Palla di Lardo fosse diventato un super-soldato e fosse eroicamente finito in Vietnam ad ammazzare decine e decine di Vietcong il film non sarebbe stato più bello:sarebbe stato un'altra,l'ennesima,insulsa americanata.
[Modalità introspettiva OFF]
"Sì...forse..." ho laconicamente ribattuto,mordendomi le labbra.
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soldato
venerdì 18 giugno 2010
I got SUV
Non credo che la precisazione possa essere di grande interesse,ad ogni modo volevo premettere che sono nato e vissuto nel ricco nord-est.
Naturalmente quando parlo di ricchezza mi riferisco esclusivamente alla sfera economica,dato che in tutti gli altri ambiti riscontro spesso una "povertà" davvero imbarazzante.
Comunque sia,al di là di tutte le considerazioni sulla limitatezza intrinseca di molti "padani",debbo constatare che l'ostentazione della ricchezza continua inossidabilmente a vantare come sua massima espressione lo sfoggio della propria autovettura.
E se fino a qualche anno fa il 'non plus ultra' del "vero sior" poteva essere la Mercedes cabrio o la BMW coupè,oggi le cose sono decisamente cambiate:oggi per essere qualcuno DEVI(imperativo categorico) avere il SUV.
Non importa di che marca,basta che sia SUV.
Ma come,il SUV???
Sì,il SUV.
Anche i più scettici devono convincersi che non c'è spider,cabrio o coupè che possa reggere il confronto col SUV.
Giustamente.
E intelligentemente,aggiungerei.
E' indiscutibile che la viabilità stradale padana sia sempre ottimale,quindi la scelta di montare un motore da 4000 c.c. e 425 cavalli può assolutamente fare la differenza,soprattutto mentre si è fermi al semaforo o mentre si assiste al transito di un treno al passaggio a livello(magari dopo essersi sparati 40 chilometri di statale accodati ad un autotreno fisso ai 50 orari)
Optare per una vettura lunga 6 metri e larga 2,5 potrebbe essere molto vantaggioso anche in fase di parcheggio,rendendo più agevoli le manovre per posizionare la vettura in uno dei tantissimi ed amplissimi parcheggi liberi che si trovano nelle città venete,soprattutto in pieno centro.
E naturalmente,manco a dirlo,i consumi ridottissimi(dai 5 agli 8 chilometri con 1 litro) rappresentano una vera e propria manna dal cielo,in particolar modo considerando i costi estremamente contenuti dei combustibili fossili.
Se poi si vuole chiudere il cerchio dell'accortezza e dell'oculatezza,non si può non ricordare che il SUV è senz'ombra di dubbio il miglior amico a 4 ruote dell'ambiente,inquinando mediamente quanto due o tre utilitarie.
Senza dimenticare che costa poco.
E che piace alle donne.
E che se lo comprate aiutate la ricerca contro il cancro.
Non vi siete ancora convinti?
Eppure è così:per l'ostentatore delle proprie ricchezze,il presente automobilistico deve costare più di un jet privato,misurare almeno 6 metri,pesare minimo 20 quintali e inquinare come una centrale nucleare col nocciolo fuso.
Non ci sono cazzi,barboni!
domenica 13 giugno 2010
La figura di merda
Chi nella vita non ha mai vissuto una delle cosiddette "figure di merda"?
Una di quelle situazioni talmente imbarazzanti e/o umilianti,generate magari da una battuta fuori luogo,un gesto inconsulto o semplicemente da uno strano scherzo del destino che ci ha voluti nel posto sbagliato e nel momento sbagliato?
Io modestamente ne ho vissute a centinaia,e quest'oggi ve ne voglio proporre una,estrapolata direttamente dall'antologia dei minchioni.
Anno 1998, mi trovavo in gita scolastica a Firenze.
Dopo aver cenato ed essere usciti per un giretto in città,io e i miei compagni ci eravamo riuniti in albergo,chi a giocare a carte,chi ad ubriacarsi,chi a fare minchiate di ogni genere.
Io avevo trascorso buona parte della serata a chiacchierare con una mia compagna,con la quale a dire la verità non avevo mai avuto una gran confidenza.
Quella sera però sembrava veramente che fossimo "sintonizzati sullo stesso canale",e giusto per essere chiari,quel canale sarebbe stato meglio non mostrarlo ai bambini.
Parla che ti passa,ridi che ti ridi(?),ad un certo punto questa compagna mi ha guardato negli occhi dicendomi:"io vado a stendermi in camera mia..."(camera vuota,n.d.r.)
poichè ero sì verginello,ma non scemo(non del tutto perlomeno),ho prontamente ribattuto con un secco "ti accompagno!",e ci siamo avviati verso la camera.
Lei è entrata e si è stesa subito sul letto,ed io ovviamente la seguivo come un cagnolino che non mangiava giusto giusto da 17 anni e mezzo.
Sono seguiti momenti molto rilassanti,nei quali le mie mani avevano iniziato a tracciare un percorso preciso sotto la sua maglietta,e lei sembrava gradire abbastanza.
Nel frattempo la mia mente inziava a proiettarmi oltre,ma molto oltre,e così pensai bene di iniziare a spogliarmi.
Sentivo dei rumorini alle mie spalle,ma ero francamente troppo concentrato nella mia opera di ominide col testosterone a 2000.
All'improvviso ho udito un altro rumore un po' più secco,e stavolta mi sono voltato in modo molto disinteressato...
avete presente la classica scena di Road Runner,quando Wile E. Coyote corre freneticamente all'inseguimento di Beep Beep,accorgendosi solo dopo qualche secondo che la strada è finita e che si sta muovendo nel vuoto?
Ecco,in quell'esatto momento ho visto un mio compagno inginocchiato ai piedi del letto,con un sorriso a 32 denti(tutti brillantissimi,per inciso) mentre stava riprendendo tutta la scena con la videocamera!
Ovviamente io mi sono incazzato come una iena(e contemporaneamente vergognato come un cane),la mia compagna si è alzata ed è scappata,il mio compagno/cineasta se n'è uscito sghignazzando come un pazzo.
Alla fine della fiera sono riuscito nell'impresa di passare contemporaneamente:
a) per il maniaco che intendeva approfittare di un' "innocente fanciulla",dato che la mia compagna ha negato fino alla morte di essere consenziente(...)
b)da sfigato che quando deve trombare per la prima volta non si preoccupa nemmeno di chiudere la porta.
c)da sfigatissimo che viene ripreso da un pirla qualsiasi nell'intimità,e che deve supplicare il pirla 'provetto Joe D'Amato' di cancellare il materiale ottenuto impropriamente.
E vabbè,se proprio si deve fare una Figura dimmerda meglio farla in grande stile,no?
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Ci vuole un fisico bestiale
...cantava in una delle sue più celebri(e più insulse) canzoni quel bel fustacchione di Luca Carboni.
Correva l'anno 1991 e ricordo molto nitidamente quel tormentone,in particolare mentre lo canticchiavo pappagallescamente in spiaggia coi miei genitori.
Bei tempi andati,in cui oltre a non avere nessun tipo di preoccupazione e a non conoscere il significato della parola stress,potevo effettivamente contare sul "fisico bestiale" tanto osannato da Carboni:una resistenza allo sforzo pressochè illimitata,un metabolismo talmente attivo da poter digerire una balenottera azzurra gravida senza ingrassare di un ettogrammo,la totale ignoranza dei concetti di dolore fisico,indolenzimento,crampo,strappo muscolare e debito di ossigeno.
Eggià,i bei tempi...
quando Berlusconi era solo un innocuo imprenditore piduista che si sollazzava con la sua squadra dal bel giuoco,le sue TV dall'intrattenimento spumeggiante e la sua casa editrice capace di regalare enormi soddisfazioni,il tutto riuscendo anche a strappare qualche sorriso,come il bacio di Benigni nella notte dei Telegatti.
I bei tempi...col fisico bestiale.
Oggi invece Berlusconi è un vecchio Presidente del Consiglio mafioso,il Milan non si distingue più per il bel giuoco,Mediaset sta cedendo sotto i colpi delle Pay-Tv,Mondadori è costata 750 milioni di soddisfazioni,e i sorrisi strappati rimangono uno sbiadito ricordo.
Maledetto pres(id)ente...senza il fisico bestiale.
Le preoccupazioni sono all'ordine del giorno,lo stress è diventato una costante,e il mio fisico di bestiale conserva solo un folto manto villoso e un importante strato di grasso che non sparisce con l'arrivo dell'estate,contrariamente a quanto accade all'orso Grizzly canadese.
Tutta colpa di Bacco,Tabacco e Venere,me lo diceva anche mio nonno quando ero bimbo e naturalmente non capivo cosa minchia intendesse dire.
Ci aggiungerei forse la mia golosità incontrollabile,il fatto che non faccio più attività sportiva nemmeno se mi minacciano di morte,e magari il fatto che bevo quanto una squadra di Rugby dopo aver vinto la finale del 6 Nazioni.
E va bene,sono un ciccione ributtante,faccio schifo,parafrasando il celebre commento di Hartman al povero Palla di Lardo,quando l'aveva sgamato con la brioches alla crema rubata alla mensa.
Ma non è colpa mia:il metabolismo si è inspiegabilmente arrestato,impedendomi di assimilare più di 3.500 calorie/die senza ingrassare,la pigrizia si è insinuata sempre più prepotentemente dentro di me,combattendo una battaglia all'ultimo sangue contro la mia volontà ogni qual volta debbo intraprendere la benchè minima attività fisica,e la birra non vuole proprio saperne di rinunciare al suo sex-appeal irresistibile,nemmeno dopo il terzo litro ingerito nella stessa serata.
Ma se ci vuole un fisico bestiale,perchè cazzo sono nato uomo?
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mercoledì 9 giugno 2010
La principessa del nuovo millennio
Cenerentola non vuole lavorare,Biancaneve non desidera essere salvata e Ariel si è rotta i coglioni di vivere al mare:questa è la cruda realtà troppo a lungo taciuta.
E' l'ora di mettere i puntini sulle i:le principesse delle favole,così come sono state concepite da scrittori,fumettisti e produttori cinematografici,sarebbero diseducative.
A sostenerlo Laura Seara,direttrice dell' Instituto de la Mujer,l'equivalente spagnolo del nostro 'Ministero delle pari opportunità'.
La Seara,appoggiata da una parte del mondo intellettuale e politico spagnolo,sostiene in buona sostanza che vadano abolite tutte quelle fiabe che propongano stereotipi maschili e sessisti,frutto di una visione troppo patriarcale(e quindi troppo poco femminista) della realtà.
Basta Principesse caste e pure che si limitano ad attendere passivamente che il principe azzurro le salvi dal mostro cattivo.
E' il momento di cancellare il passato e di proporre nuovi modelli educativi:è venuta l'ora delle "self-made women",principesse che non abbiano bisogno di nessun uomo per essere salvate,che non abbiano bisogno delle "quote rosa" per amministrare un reame e che possano indossare i pantaloni(della tuta) anche quando guardano un film romantico davanti alla TV,magari mentre si ingozzano di cioccolata.
Basta diete massacranti,depilazioni angoscianti,docce purificanti e stupidi clichet da rispettare.
Da oggi la donna è parificata a tutti gli effetti all'uomo:sì alla canotta sporca di pomodoro,sì al mono-sopracciglio,sì alle battutacce a sfondo sessuale,sì al pokerazzo con gli amici e soprattutto sì al rutto libero.
E se dopo aver fatto sesso ci scappa pure la fatidica "puzzetta liberatoria",chissenefrega!
Questa è la donna che tutti i maschietti del mondo desiderano;la vuole Laura Seara e la vogliamo tutti noi.
Mi chiedo però se non sia forse il caso di abolire anche l'immagine dei "Prìncipi azzurri",frutto dell'eredità letteraria,cinematografica e culturale del nostro becero passato.
Così belli,così coraggiosi,così ricchi e così perfetti,come ne uscirebbe l'uomo comune in un ipotetico confronto?
E soprattutto,come ne uscirebbe la "principessa del nuovo millennio",magari in una gara di rutti o in una sfida a chi sgancia la puzza più devastante?
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martedì 8 giugno 2010
GPS delle mie brame,quanto è pirla il camionista del reame?
Mannaggia...per la stesura del terzo post mi ero ripromesso di accantonare per qualche istante la mia vena polemica.
Non ci sono riuscito,ma cercherò di sdebitarmi con la mia coscienza al post successivo.
Lavorando in un deposito di logistica distributiva mi ritrovo quotidianamente,mio malgrado,ad avere a che fare con la peggior risma di essere umano esistente sulla faccia della Terra:
il camionista.
Chiunque lo descriva come un essere dal ridotto quoziente intellettivo,capace di esprimersi solo a monosillabi e dall'igiene personale quantomeno discutibile non è da considerarsi una persona realista ed affidabile:il camionista infatti è MOLTO peggio.
I camionisti sono socialmente,culturalmente,intellettualmente,economicamente,precipitevolissimevolmente svantaggiati.
Ma questo non è sufficiente a farne i peggiori esseri viventi che occupino inutilmente spazio e consumino indebitamente ossigeno in questo 'Sick,Sad World'(1),almeno fintanto che tutti gli esponenti del Popolo della Libertà non si saranno estinti.
E quale pufferbaccolina sarebbe il motivo che li farebbe primeggiare,vi starete chiedendo?
Il motivo è tanto semplice da risultare banale:il camionista non è in grado di fare il camionista.
Sì,avete capito benissimo:il camionista non sa dove deve andare.
Il suo lavoro consiste nel guidare un mezzo da un punto A ad un punto B,dal punto B ad un punto C e ritornare al punto A.
Tutto molto semplice.
Nessuno però gli ha mai spiegato che i punti A-B-C sono delle variabili,e verosimilmente non potranno essere gli stessi per tutta la vita lavorativa.
Quando anche solo uno dei 3 fucking-issimi punti cambia,il camionista si perde.
E quando si perde deve chiedere informazioni.
Mentre cerca di trovare il soggetto ideale a cui porre i suoi quesiti stradali(normalmente i bambini sotto i 7 anni o gli anziani sopra i 90) il camionista commette ogni tipo di infrazione possibile ed immaginabile(molto spesso anche inimmaginabile):sosta in zona vietata,imbocca contromano i sensi unici,transita nelle zone a traffico limitato,percorre decine di km a 12,7 km/h col limite a 70...etc...etc...completamente incurante del fatto che altri 18 milioni di automobilisti italiani vorrebbero vivere la propia vita,dandogli possibilmente un significato prima che sia troppo tardi.
Chiunque abbia visto almeno 1 volta un programma di Gigi Marzullo si starà sicuramente facendo una domanda esistenzial-filosofica metatrascendetale:
ma a cosa stracazzo servono i Navigatori GPS???
Perchè una "persona" che trascorre la sua vita sulla strada,che ha fatto della guida la sua professione,che dovrebbe augurarsi di svolgere questa professione nel migliore dei modi e possibilmente sbattendosi il meno possibile,non si compra un minchiosissimo TomTom da 89 euro in offerta all'Ipercoop?
Preferendo invece rompere i coglioni a 6 miliardi e mezzo di persone,oltre che a se stesso?
Ecco,questo è il motivo per cui il camionista si pone indiscutibilmente in cima a quella piramide che Madre Natura ha beffardamente dedicato agli scherzi della natura,nella fattispecie a quegli esseri così inestricabilmente inetti da risultare anche comici e divertenti,finchè non si realizza che sono reali,e che lavorano con noi.
(1):"Sick,Sad World"(Triste mondo malato) è un programma televisivo di fantasia della serie animata "Daria",trasmessa su MTV a cavallo tra la fine degli anni '90 e il 2000.
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lunedì 7 giugno 2010
FullOfShadows magister vitae
E vabbè, sono un cazzone,chi mi conosce lo sa.
Tuttavia nel lontano 2000 ricordo di aver conseguito un,seppur immeritato,diploma magistrale.(Tecnicamente trattavasi di una Licenza Socio-psico-pedagogica,o qualcosa del genere,ottenuta peraltro con un'infima votazione pari a 68 centesimi).
Poichè la mia vita professionale ha preso una strada completamente diversa rispetto al percorso di studi,l'animo del "maestrino mancato" è rimasto sopito per anni dentro di me,uscendo prepotentemente giusto in tempo per scrivere questa minchiata di post.
Premetto fin da subito che non mi ritengo assolutamente un letterato e che non mi sento nella posizione di poter insegnare nulla a nessuno;malauguratamente però ho la (s)fortuna di possedere un PC connesso ad internet e di aver frequentato le scuole dell'obbligo.
L'italiano non è certo una lingua semplicissima,siamo d'accordo,ed è altrettanto vero che non tutti nascono intelligenti e con la voglia di studiare,però...che bisogno c'è di storpiare all'inverosimile e con intenzionalità la nostra lingua madre???
Quale morbosa perversione spinge migliaia di bloggers e chatters ad esprimersi con le K,le doppie X,le triple Y le settuple Z?
"ma t prego 6 trp impo x me nn vgl xderti mai xke t lovvo!"
ma che straminchia significa??????
E' una schedina del totocalcio?
E' il messaggio di un bimbominkia a cui non funzionano i tasti delle vocali sulla tastiera?
Si tratta di un soggetto che ha urgente bisogno di un logopedista ma non può permetterselo?
Qualcuno abbia la cortesia di spiegarmelo,io davvero non capisco,non ci arrivo,sono limitato.
Ma vabbè,probabilmente sono io ad essere "old",è un mio problema perchè non mi so adeguare alle nuove forme di comunicazione giovanili,ci sta.
"ma te ai fatto qualkossa che dovrei esere arabbiata?....nn mi pare quindi nel fra tempo ke lo fai è forse"
Cosa posso dire???
Come si può comunicare con qualcuno che scrive così?
Il tuo professore di italiano ti ha usato violenza quando andavi a scuola?
Sei stato lobotomizzato da piccolo?
I tuoi genitori hanno anche figli normali?
Dai no,non ci stò,va contro ogni mio principio.
Chi si esprime così DEVE essere rinchiuso in un' aula scolastica forzatamente,almeno fino a quando non avrà compreso che:
1-L'italiano è una lingua
2-Questa lingua comprende anche le vocali.
Fare i gargarismi NON è un modo di esprimersi.
3-L'italiano è l'italiano,l'inglese è l'inglese,il francese è il francese.
Dire "Lovvo beaucoup la mia girlfriend" non è un modo originale e "globalizzato" di esprimere il proprio amore,bensì un chiaro ed inequivocabile segnale di demenza giovanile.
4-Una frase di senso compiuto si compone normalmente di soggetto,predicato verbale e complemento oggetto.
"Annarosa" è un nome proprio di persona.
"Anna ha una rosa" è una frase di senso compiuto!
5-I verbi vanno sempre coniugati.Non esiste solo l'infinito,contrariamente a quanto ci ha fatto credere Tarzan!
6-Se vi capita di battere 2 volte di seguito la stessa consonante non avete necessariamente commesso un errore di battitura;esistono infatti le cosiddette "DOPPIE" e,non ci crederete,ma sono ufficialmente riconosciute dalla lingua italiana!
7-"Tu ai"(voce del verbo avere) vuole l'H davanti...se vi siete fatti male e volete mettere per iscritto il vostro dolore scrivete AHI!(con l'acca in mezzo e magari col punto esclamativo finale)
8-Quei segni strani che compaiono sulla tastiera( . , : ; ! ?) non sono dei misteriosi simboli esoterici,ma rientrano in quella che viene chiamata punteggiatura.Andrebbe usata,magari sempre!
9-Spegnete la TV,disinstallate MSN,buttate via il cellulare e leggetevi qualche libro!
N.B.:tutti quelli di Federico Moccia NON sono dei libri.
Il maestrino del cazzo ha concluso,10 minuti di ricreazione!
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domenica 6 giugno 2010
Il primo post non si scorda mai
...recita un vecchio detto popolare lèttone.
E' il mio post inaugurale,pertanto dovrei adoperarmi al massimo per renderlo indimenticabile,almeno questo farebbe un qualsiasi blogger lèttone fedele alla tradizione nazional-popolare.
Il problema è che io non ho assolutamente un augello da scrivere(oltre a non essere lèttone),pertanto passerò i prossimi minuti ad imbrattare di minchiate questa pagina virtuale,cercando di giustificare la presenza di un mio blog all'interno di questo server.
Ebbene,di seguito elencherò 10 validi motivi per cui FullOfShadows dovrebbe avere la possibilità di gestire un proprio blog:
1-
2-
3-
4-
5-
6-
7-
8-
9-
10- .
Ed inoltre,per completezza di informazioni,anche le 5 principali aree tematiche sulle quali mi concentrerò:
1-
2-
3-
4-
5- .
Concludo questo mio cameo bloggheresco,carico tanto di simpatia quanto di utilità,dicendo che questo blog non ha nessuno scopo e nessun tema che si possa definire dominante e/o sensato.
Parlerò alla mia maniera di tutto ciò che mi passerà per la testa,dalla politica all'economia,dalla religione allo sport,senza tralasciare simpatici episodi di vita quotidiana o semplici spunti di riflessione.
Chi sta ancora leggendo questa sfilza di frasi prive di qualsivoglia significato,si starà chiedendo perchè,in un'afosa serata di giugno,questo soggetto abbia deciso di aprire un suo blog.
Ebbene,la colpa è di alcuni elementi poco raccomandabili,conosciuti virtualmente in tanti anni di frequentazioni forumistiche,chattiane e bloggheresche,i quali mi hanno sempre spronato ad aprire "un blog tutto mio",nel quale riversare tutte le mie idee sprintose e la mia simpatia irriverente.(???)
Dopo anni di incitamenti continui e martellanti,ho finalmente deciso di prestare ascolto ai consigli,purtroppo per voi.
Stay tuned.
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