mercoledì 23 giugno 2010
Bon fa el pan
Oggi mentre pranzavo seguivo molto distrattamente Studio Aperto(*1),quando d'un tratto la mia attenzione è stata catalizzata da una notizia di cronaca nera:un barista nel novarese è stato brutalmente assassinato nel suo bar durante una rapina.
Una notizia come tante altre,starete pensando.
In effetti sì,notizie come questa sono purtroppo all'ordine del giorno,ma la mia curiosità non è stata calamitata tanto dal fatto in sè,quanto piuttosto dalle interviste ai frequentatori del bar appartenuto al de cuius.
Alla domanda del giornalista,se conoscessero il barista scomparso,tutti gli intervistati non hanno mancato di ricordare la bontà indiscussa e la bravura incommensurabile dell'uomo.
Un signore è arrivato persino ad affermare che il barista fosse "la persona più buona della città".
Non conoscevo direttamente la vittima e pertanto non ho modo di dubitare di tali affermazioni,tuttavia questo servizio mi ha fatto tornare alla mente un vecchio detto popolare veneto,che suona più o meno così:
"Co i nasse tuti bei,co i se sposa tuti siori e co i more tuti boni"
(trad. "quando(gli uomini) nascono sono tutti belli,quando si sposano sono tutti ricchi e quando muoiono sono tutti buoni.")
Quanta saggezza racchiusa in così poche parole.
Ed è innegabile che sia proprio così:quando mai avete sentito dire di un neonato che fosse un cesso su due gambe?O di un defunto che fosse il più grande stronzo mai esistito sulla faccia della Terra?
Eppure,statisticamente,è quantomeno improbabile credere che tutti i neonati siano belli,così come è decisamente poco credibile pensare che tutti i defunti fossero persone dalla moralità ineccepibile.
In buona sostanza è corretto ritenere che nascano i brutti e che muoiano i pezzi di merda.
La domanda da 1 milione di dollari sorge spontanea:perchè la gente non vuole ammetterlo?
Perchè nel 2010 è ancora così difficile ottenere questa sorta di "obiettività di giudizio"in coincidenza con l'inizio e la fine di un'esistenza umana?
Non credo di avere la risposta a questa domanda,tuttavia proverò ad esporvi le mie idee al riguardo.
Per quanto riguarda il giudizio estetico sui neonati credo subentrino delle motivazioni da un lato "possibilistiche",per così dire,e dall'altro legate al bon ton.
Se infatti si ritiene quantomeno sconsigliabile congratularsi coi genitori di un bimbo facendo loro notare che il figlio è un essere aberrante,sembra altrettanto plausibile ritenere che la "bruttezza"(vera o presunta) del bambino possa andare scemando con la crescita,sulla falsariga del Brutto Anatroccolo delle fiabe.
Si potrebbe anche sostenere che tutti i bambini siano tendenzialmente brutti(testone enorme e allungato,occhi socchiusi,privi di dentatura,spesso ricoperti da vellus lunghissimi...etc...)e che sia oggettivamente difficile riscontrare in loro una bellezza in senso stretto,o perlomeno in senso armonico.
Alla luce di tutto ciò,considerare aprioristicamente "belli" tutti i bambini del mondo sembra essere una scelta che accontenta più o meno chiunque,una sorta di 6 politico senza lode nè infamia.
E fin quì,nulla da eccepire.
Ma se il neonato ha tutto il diritto a godersi il suo "bello politico",non si può certo dire altrettanto a proposito del "buono politico" riferito ai trapassati.
Una persona muore generalmente dopo aver trascorso decenni e decenni su questo pianeta,e il giudizio sul defunto non può sempre limitarsi al canonico "era una brava persona".
Tralasciando i casi estremi,e parlo di criminali incalliti e di santi in terra,tutti i mortali hanno dei difetti più o meno evidenti,delle inclinazioni più o meno marcate da un punto di visto etico e morale,le quali molto spesso portano a condotte di vita ai limiti(ma anche oltre) dell'accettabile,socialmente ed umanamente parlando.
Mi vengono in mente,ad esempio,i genitori che abbandonano i figli,gli approfittatori senza ritegno(i c.d. "mettinculo di professione"),i falsi patentati,i violenti...etc...insomma tutte quelle persone che mentre sono in vita tendiamo per comodità ad accorpare nel grande,grandissimo insieme dei cosiddetti stronzi,o pezzi di merda.
E perchè gli stronzi quando muoiono diventano brave persone?In base a quale principio?
Beh,anche in questo caso non esiste una risposta universalmente riconosciuta,ma personalmente ritengo che le motivazioni verosimili possano essere 2.
In primis,diciamocelo:la morte fa paura.
Ogni qualvolta si parla di morte e di morti,la scaramanzia e la superstizione continuano a spadroneggiare incontrastate.
Nessuno sà cosa ci aspetti nell'aldilà,e i defunti potrebbero anche indispettirsi di fronte ad un giudizio troppo duro nei loro confronti.
Come a dire:nel dubbio meglio sostenere che sia morta una brava persona,metti mai che a questo gli girino male e che venga a tirarmi i piedi di notte mentre dormo,o peggio,che si metta d'impegno per rovinarmi il resto dell'esistenza.
Anche se si tratta di ipotesi meramente superstiziose,l'idea di inimicarsi un essere non vivente sembra essere una di quelle cose da evitare,mettiamola così.
In secundis,subentra probabilmente una sorta di "immedesimazione" col defunto:consapevoli del fatto che nessuno di noi è perfetto,e che tutti dovremo morire prima o poi,chi vorrebbe essere indelebilmente etichettato come "stronzo" all'atto della propria morte,senza nemmeno avere la possibilità di replicare e di difendersi dall'accusa?
Nessuno,immagino,per cui potrebbe essere logico ritenere che l'identificazione col de cuius renda i giudizi della gente estremamente più generosi e concentrati soprattutto sulla parte "buona" della persona scomparsa,tralasciandone invece i lati più oscuri e controversi.
La morte "grande livellatrice" insomma,un po' come la considerava il buon vecchio Willy Wordsworth in "The solitary reaper":non importa chi siamo e cosa abbiamo fatto in vita,l'unico punto fermo delle nostre esistenze rimane la morte.
La morte sì,ma da persone buone,come nella migliore tradizione "happyendistica" del cinema americano.
Ma allora di sbattersi tutta una vita per essere bravi,per seguire le regole e per rispettare il prossimo,chi cazzo ce lo fa fare?
(*1):lo so...un essere che si possa definire sano di mente non guarda Studio Aperto.
Appena mi sarà possibile dedicherò un post a Studio Aperto,e ai motivi per cui lo seguo abitualmente.
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