mercoledì 10 agosto 2016

Nostalgia portami via!




Primo post del 2016, vediamo se riesco a dargli un senso o se, come al solito, mi perderò per strada in un magma di puttanate e discorsi sconclusionati. (io punterei sulla seconda, provate a chiedere le quote al vostro allibratore di fiducia)

Sono un fottutissimo nostalgico.
E della peggior risma direi, dato che non me ne vergogno - ma che anzi - ne vado orgoglioso.
Vengo al dunque: non mi piace il mondo attuale. E non voglio sentir parlare dei vantaggi offerti dalla tecnologia, dei social nettuorch , dei videogiochi super realistici , degli smartphone, delle nanotecnologie, di possibilità per il futuro: queste sono CAGATE.
Già, CAGATE, perché se la specie umana  non ha un'anima, un' identità, un cuore, una direzione (più o meno) condivisa, una consapevolezza; allora i super PC, le reti potenti, i cellulari che fanno il caffè, i robottini che puliscono casa...ce li possiamo ficcare bellamente nel culo.

Baratterei tutta la tecnologia del mondo per vedere dal vivo Johnny Rotten e Sid Vicious che sputtanano la Regina, sentire Freddy che rivela a sua madre di aver sparato ad un uomo (senza dover condividere l'indignazione su FB), farmi masturbare i timpani da Page mentre suona Heartbreaker, o condividere una risata con quel cazzone di Keith Moon mentre fa esplodere il palco durante un concerto.

Invece debbo sorbirmi un esercito di Marchi Carta e Menchioni, di Giastin Biber, di Alessandre Amorose, di gente che vince un talent grazie al televoto della signora Mariuccia da Isernia e perciò si sente autorizzata a maciullare i coglioni al mondo con una serie infinita di canzoni dimmerda, scritte a tavolino da un manipolo di discografici e poi diffuse come un virus dal mercato musicale; il tutto senza una gavetta, senza un trascorso, senza le gioie e i dolori inevitabili di una carriera vissuta e maturata partendo dai garage di periferia.
Gente presa ad minchiam, incipriata, vestita di tutto punto e sbattuta sul palco col copione in mano, pronta a recitare la canzoncina che gli hanno scritto per l'estate e a rilasciare l'intervista a "TV, sorrisi e cazzoni".
E vogliamo parlare delle ribelli? Di quella cretina di "Hanna Montana"(mi perdonerete se non ricordo il nome, e se non voglio perdere nemmeno un millisecondo per cercarlo) che adesso si scopa le palle da demolizione? O di Madonna che a 70 anni fa la "giovine" cercando di scandalizzare i benpensanti coi baci lesbo e i crocifissi sul palco?
Ma che andassero a fanculo...loro e tutti quelli che le ascoltano (riconosco nella prima Madonna una certa dignità musicale, quindi se ascoltate la PRIMA Madonna non dovete andare affanculo...in tutti gli altri casi sì).

O vogliamo parlare di cinema? Magari di quel geniaccio del male che ha deciso di rifare Point Break? Un cult assoluto riproposto con un cast improvvisato di 4 sconosciuti, puntando tutto sulle acrobazie con le moto e sugli sport estremi? Un' opera di cui si sentiva l' impellente bisogno, davvero.
Peccato che il film originale avesse un scopo e portasse con sé un messaggio, oltre a vantare un cast eccezionale. Quisquiglie, ovviamente.
Quando rifacciamo The Blues Brothers? Il Corvo? Il Padrino? Scarface? Full Metal Jacket? C' era una volta in America?
Suvvia, sono tutti film perfetti per un remake.
Mancano le idee? No problem!
Via gli sceneggiatori, i cast, i registi, i messaggi, decontestualizziamo il periodo storico in cui il film era uscito! Basta un nome altisonante preso dall'Olimpo della cinematografia per inchiappettare la massa di pecoroni paganti al botteghino, fottesega se il film fa cagare o peggio ancora se stravolge la versione originale!

O vogliamo parlare di sport?
Di un calcio abbandonato nelle mani dei magnati russi e cinesi che spendono centinaia di milioni alla pene di segugio, per comprare calciatori che fino a 10 anni fa non sarebbero valsi nemmeno un polpaccio di Batistuta, un calcagno di Maldini o un sopracciglio di Roberto Baggio?
Un calcio svuotato di ogni valore, senza bandiere, in cui a comandare sono solo sponsor, TV e procuratori?
Io rivoglio Pippo Inzaghi che esulta dopo un goal come in preda alle crisi epilettiche, rivoglio Marcel Van Basten che piange durante l'ultimo giro di campo, rivoglio il mitra di Batigol, rivoglio il codino brizzolato di Roberto Baggio al Brescia.
Voglio il romanticismo perduto, la passione, il sudore, le emozioni, la genuinità, l'originalità, la schiettezza, l'umanità; nel calcio come nel cinema, nella musica come nella letteratura, nello sport come nella vita.
Voglio Zidane che tira una testata a Materazzi, voglio Bukowski che mi descrive l'odore del vomito, voglio Krusciov che sbatte la scarpa sul tavolo, voglio Valentino che supera Stoner sulla ghiaia, voglio Hartman che insulta Palla di lardo, voglio Bikila che corre scalzo, voglio Ken Shiro che fa esplodere le canaglie, voglio i Ramones che mi saccheggiano i timpani, voglio Fosbury che salta "allincontrario", voglio Corrado che ride con Pregadio, voglio i Kiss che roccheggiano tutta la notte (e fanno festa nel day time), voglio Bud e Terence che picchiano i cattivi col sorriso, voglio Jason Voorhes che squarta le cheerleaders mentre la danno via come l'acqua naturale a ferragosto, voglio Tracy Chapman che mi parla di rivoluzione, voglio Gabo che mi racconta di Macondo, e voglio un T800 che solleva il pollicione mentre si scioglie nel metallo fuso.

Voglio un cazzo di motivo per emozionarmi con gusto e per risvegliare la mia umanità, il mio cervello, il mio cuore, la mia anima, nel bene e nel male; senza sponsor, denaro, banalità, volgarità, secondi fini e fottuto politically correct.

Quindi sì: sono un bastardo nostalgico, e ne vado orgogliosa-fucking-mente fiero!